sabato, giugno 09, 2007

diario sentimentale

5 giugno 2007 (tra l’altro un triste anniversario...)

[Mattino]

"E tutti quei ragazzi come te non hanno niente..."
Canti tu queste parole.
Ma le canti senza capirle, mentre a me sono rimaste subito impresse, per come mi hanno fatto immediatamente pensare a te, per come continuano a risuonarmi in testa. Mi ritrovo anche a decodificartele, nell’ironia di tutto, nell’ironia di volertelo dire e di ritrovarmi nuovamente in silenzio.
Consigli su consigli, sono mattoni con cui mi sto rinchiudendo in una torre, la torre dei dovresti, dei se fossi in te, dei ma fai così...
Ma io non riesco a fare nulla
[...] Je suis sorde et ne peux parler, j’essaie de rire [...](A. Frénaud)
Mi dispiace rimanere sempre allo stesso punto, ma non riesco a trovare un’altra via. Mi sento persa, in un altro modo rispetto a qualche tempo fa. Forse non sono una persona chiara, mi viene detto che sono ambigua, impenetrabile, che non si riesce a comunicare con me. Ma c’è anche chi passa la serata ripetendomi che sono eterea (un tempo me lo sentivo dire, l’avevo quasi scordato). Vedersi con gli occhi degli altri non sempre è un’esperienza gratificante, ed io mi sento sfaccettata, al pari di un cristallo, senza condividerne la lucentezza.
Di alcune cose sono certa, so la bellezza dell’attenderti, di quando sento che stai per arrivare, che allo scadere di una certa ora ti vedrò, anche se per poco tempo. Ed oggi che non ti ho visto ne sento l’assenza.

[già sera]


Ma ecco che mi sorprendi, come ora solo tu puoi fare; mi basta un messaggio (di quante?) di tre parole (no, non sono quelle parole) per sentirmi felice, tanto che piangerei di gioia. Sorrido a tutti, abbraccerei tutti... E se un giorno mi rileggerò un po’ vergognandomi, so anche che un po’ mi invidierò per questo sentire. Se l’avrò perso, lasciato scivolare via, se tu lo farai scivolare via. Non c’è nulla di dovuto, non c’è nulla di scontato. Prendo tutto ciò che vuoi darmi come una sorpresa, come un dono.
Un giorno mi sveglierò, vedrò con occhi nuovi, capirò la realtà di questi giorni... ma per ora voglio conservare solo lacrime di gioia. Per le altre, si sa, c’è sempre tempo.



8 giugno 2007

Sto impazzendo.
Vorrei essere diversa, riuscire a fartelo capire, se non ci sono ancora riuscita, dirtelo (perché no?). Mi sento così stupida, così terribilmente stupida. Mi manchi già, solo perché so che nei prossimi giorni probabilmente non ti vedrò. Mi mancherà quel poco tempo passato insieme, il sole sulla pelle o la pioggia, l’attesa (e oggi mi sentivo così tanto la volpe de Le Petit Prince). Spaccherei qualcosa, batterei i pugni sul muro, fino a farli sanguinare. Ti prenderei a schiaffi e ti direi: “stupidostupidostupidostupido”. Quanti mesi sono Ainda? Troppi.
Io sono ancora qui, a non capirti. A non sapere di te ciò che tutti mi chiedono.
Forse non faccio alcun passo avanti per non scoprire ciò che mi potrebbe far stare male. In fondo ora come ora (per quanto qualcuno possa dire il contrario) sto bene. So che è grazie a te (e per questo è uno stare bene carico di instabilità). Studio con una serenità che non mi riconosco e con un interesse che si vivifica da solo, perché non annulli nulla, ma riesci ad amplificare (ed anche questa è una sensazione nuova).

9 giugno

Buongiorno Ainda.
Ainda che lo pensa.
Ainda che deve studiare.
Ainda che dovrà partire.
Ainda che ancora una volta l’ha sognato.
Ainda che vorrebbe un sorso d’acqua.

Ainda che vuole vestirsi di verde.

9 commenti:

ainda ha detto...

aggiornamenti (per chi seguisse appassionatamente questa complessa vicenda sentimentale): tranquilli, anche se avete perso le ultime 300 puntate non è successo assolutamente nulla... nulla di importante. Anche se per me ci sono tante piccole cose /parole che mi fanno stare ancora qui, a parlare di lui... oi oi

Anonimo ha detto...

dipende dalla definizione di "nulla di importante", però...
un abbraccio forte forte

caterina

Luciana ha detto...

le piccole cose sono quelle che fanno la differenza.
un saluto.

Anonimo ha detto...

C’era una volta un Lui fatto di notte.
Ombra di ombre, passo solitario, molte notti camminò per incontrarla.
C’era una volta una Lei fatta di giorno.
Bagliore color del grano, pura danza di luce, molti giorni camminò per incontrarlo.
Molto tempo si cercarono il Lui e la Lei. Molte volte inseguì la notte il giorno.
Sapevano entrambi, il Lui e la Lei, che cercavano qualcosa di introvabile,
sembrava impossibile, che mai e poi mai…
E poi arrivò l’alba, per il Lui, per la Lei. Per sempre.


Subcomandante Marcos
"Racconti per una solitudine insonne"

Cara Ainda...sogna e non smettere mai...

Due bacetti nel giorno della vigilia :**

Benjamin Brown ha detto...

Che guaio le piccole cose/parole... per noi che ci innamoriamo di tutto...

Ma almeno hai capito se è alla ricerca della metà della mela?

Aggiornaci!
Ben

PS: oi oi...

fabilunablu ha detto...

questi sono gli stati d'animo di cui sono innamorata. quelli della ricerca, quelli del rincorrersi, quelli dell'incertezza. quelli che regalano ancora le lacrime per tre parole, quelli che suscitano ancora i sudori nelle mani, quelli che non sono mai scontati, quelli che "le piccole cose ci emozionano".. quel qualcosa che non può spezzarsi, perchè è già a tratti..
vivi e godi il cuore.
f.

ainda ha detto...

Per i miei 25 anni, ho avuto in ragalo un dono che avrei voluto rifiutare: la consapevolezza che può finire anche ciò che non è mai cominciato. Non voglio farmi prendere dalla tristezza e poi non voglio neanche "predicare bene...". Non ero io la stessa che riportavo da Sofia le parole del mio amato Pavese: "l'unica gioia al mondo è ricominciare...". Allora, si ricomincia. Intanto grazie a voi tutti, come sempre, mai scontato.

fabilunablu ha detto...

prima di tutto .. auguri passati.. secondo...i 25 anni sono meravigliosi e te li devi godere a pieno... terzo.. ricominciare può sembrare dura ma è affascinante e ti riserva mille altre sorprese.. quarto.. meglio porre fine a qualcosa che non ha avuto inizio che terminare qualcosa che si è cercato di salvare a lungo, portarne gli strascichi e poi accorgersi del fallimento..fidati.. quinto: quando vengo a Parigi??? :)))))
un abbraccio tra le nuvole.
sorridi.
f.

ainda ha detto...

Fab...
Grazie mille!
per Parigi, quando vuoi!
Sorrido, hai ragione... solo che ci si sente ogni volta un po' svuotati. Forse è un mio errore riversare tante energie, troppo presto. Ma l'idea di vivere gran parte dei mie 25 anni a Parigi mi fa sentire così piena di vita che non voglio permettere alla malinconia di prendersi gioco di me...
buon finesettimana:-)