Cambieranno tante cose, mia cara amica, perché tutto muta e tu stessa non sei più quella di una volta. Tante cose non so di te, non so quello che ti ferisce, non so quello che ti porterebbe fuori a ridere al cielo, ma so che sei luminosa e pronta a donare la tua luce. E così, cambierà... credi veramente a quel triste cantautore che ascolti in una giornata di sole, credici anche se lui stesso non ci credeva, riscatta così all’unisono te e lui. Neanche io so dirti come e quando, ma so dirti che cambierà.
Continuare a dirsi che cambierà, quando tutto sembra restare uguale (o - chissà? - magari anche peggiorare), non è un modo per illudersi o un modo per sentirsi stupidi: è vedere le cose nella giusta prospettiva. Immersi come siamo nell’oggi, tutto sembra compreso nell’attimo muto che stiamo vivendo - Penso a tutti gli abbracci che dimentico ogni volta che mi dico sola -.
Ti penso, non ho molte altre armi per difenderti. Ti sorrido, è la mia spada contro le tue lacrime quando proprio vogliono uscire fuori a vedere il mondo.
Va bene, concedi loro una piccola gita sulle tue guance, ma poi lasciale fuori, chiudi loro la porta.
Mi raccomando a te, alla tua forza, alla tua fragilità che ti ha reso giunco che sa flettersi senza spezzarsi. Mi dirai che non ti conosco. Ti dirò: è vero. Ma tutto questo affetto dovrà pur venire da qualcuno, e sei tu che l’hai coltivato e l’hai reso germoglio profumato.
In attesa del risveglio, sempre.
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