Questa Firenze mi accoglie e mi rende docile. Mi cullo in me stessa, e mi rendo conto che non ne vale veramente la pena.
Sono in solitudine, ogni tanto mi chiama qualche amico, per un caffé, per un gelato, per un giro notturno anche se sono appena arrivata e sono stanca in modo inverosimile, ma si fanno le due a Santa Croce, davanti ad una birra fredda che non vuole finire.
Rido di me stessa, ho preso come impegno l’amarmi e, avendo questo come punto imprescindibile per ogni Amore, mi chiedo se io abbia mai amato. In fondo...che cosa importa?
Che cos’è che importa, ora?
È importante la mia ultima giornata di mare, agli Alimini, con le onde violente e nessuno in acqua, a dialogare con il mare.
È importante mia madre che cerca di entrare in acqua, ma si spaventa di fronte alla forza del mare, si volta verso me e babbo sulla spiaggia e ride, che sembra proprio una bambina.
È importante Anna Maria che prima di partire mi abbraccia e mi stringe le mani ed è contenta del libro di poesie che le regalo e mi racconta del suo viaggio in Umbria.
È importante Rosanna che prepara le pizzette fritte il giorno prima della partenza, e la cena con Maria, Adriana e Carolina, a scherzare sul passato, come se fosse ieri.
É importante Otranto con i fuochi che illuminano il mare e noi che sembriamo bambini.
È importante Lucio che ha preso come serio impegno personale il portarmi a guidare (e io spero tanto che non si arrenda).
È importante Matteo, che mi fa arrabbiare tantissimo e vorrei che capisse che non è per mancanza di affetto o stima.
É importante Paolo che dispensa abbracci e baci salutari più di quanto lui creda.
Sono importanti i Mr. Brace (addirittura) con il loro baricentro.
È importante la pizzica, che ho sempre voglia di ballare, soprattutto qui, lontana dalla mia terra.
É importante la Notte della Taranta, che mi ha fatto ri-ncontrare, per un fortunato destino, una persona luminosissima.
È importante Delia, che forse si è ritrovata, ma che a me mi ha un po’ persa.
È importante Pasquale, con i suoi buoni consigli; Marcella e le sorelle (oh, quante belle persone dovrei mettere in questa lista...).
É importante il trentesimo anniversario di matrimonio di mamma e papà, la festa con i parenti che non vedevo da tanto; zia Teresa che mi guarda sempre con amore, zio Pippì che mi chiede del mio ragazzo e poi dice... “Pff, non importa, sai quanti ne trovi...?”; Adriano che fa il cabarettista; Ludovica e Letizia che sono le bimbe più belle del mondo e Francesca con il pancione pesante. Zia Checca e la sua dieta, la tenerezza infinita del nonno - zio Bruno. E sono importanti anche le foto, dove per somiglianza, sembro quasi io la sposa.
È importante la mia famiglia, così bella che mi commuove, e così distante, di cui ignoro quasi tutto.
Sono importanti Martina, Francesca, Sara e Isabella che mi vengono a trovare e mi distraggono e mi fanno ridere tanto.
È importante Marirose/ Caterina, la presidentessa ufficiale del club Danni, e ancora una volta lei conosce il significato di parole che ad altri non dicono niente (eh eh).
È importante Davide, ma lui lo sa, gliel’ho anche scritto in un giorno di agosto.
È importante la mia terra, i suoi ulivi, il mare, il sole caldo. Così come oggi è, allo stesso modo, è importante Firenze, con le persone che vi ho lasciato.
Tutte. Anche quelle di cui non conosco più il ruolo.
Questa estate mi ha allontanato da tante cose e mi ha avvicinato tantissimo a me stessa, quasi a rendermi nuova. E se anche una cupio dissolvi dovesse sempre annidarsi in me, so che c’è del bene anche in questo mio aver coscienza della mia debolezza, delle mie paure e incostanze.
Il mio bisogno di chiarire, il mio bisogno di affrontare le persone mi fa sentire più grande, nonostante l’età anagrafica potrebbe dire il contrario.
Sono anche insofferente, lo so.
Mi si lasci in pace, non chiedo altro. Affetto, chi non ne ha (per me) può ben cambiare strada e marciapiede, o almeno fare finta di niente.
Questa mia natura continua ad essere ambigua, tra il bisogno di starmene rannicchiata in me stessa e la necessità di condividere, per non sentirmi troppo vuota. Le ho conosciute persone con cui condividere, alcune sono lontane, ma più vicine di quanto creda, su alcune forse avevo solo sbagliato opinione. Capita.
Ieri notte, vedere Pasolini, Il Fiore delle Mille e Una Notte, mi ha fatto sentire la serenità di essere sola a dialogare con la Bellezza.
Dopo una estate in cui avrei fatto volentieri la guerra a qualcuno, ora voglio solo starmene in pace. Ascoltare Battisti, come stamattina, mettendo ordine in un carteggio che sembra infinito.
Sono stupida e infantile a volte...ma che bello! Mi viene da dirmi. Ho un cuore, un cuore che ancora riesce così tanto a sentire da farsi ferire impunemente. So ancora piangere per qualcosa di puro e vero dentro di me. Perchè buttare via tutto questo, per il timore di ricascarci? Ma chi è colui che perde nel negarsi?
Grandi lezioni di Terzani quest’estate, una lettura che avrei dovuto fare tempo fa, quando mi trovavo a battermi con medici che non ascoltavano, ma non è mai troppo tardi, così come so che sono solo all’inizio del mio cammino verso me stessa. Mai il mio zaino pieno mi è sembrato così vuoto. La strada è così lunga che ho fretta di incamminarmi.
Chissà se questa è la volta buona.
1 commento:
...considerata ieri notte forse non è ancora la volta buona. ma non voglio disperare, per un momento di debolezza....
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